L'antico Egitto custodisce tesori archeologici di straordinaria importanza: le tombe faraoniche.

 

La Valle dei Re, uno dei più celebri siti funerari al mondo, ospita ben 63 sepolture regali, ciascuna ricca di segreti millenari che affascinano incessantemente studiosi e visitatori.

Queste strutture monumentali raccontano storie di ingegneria incredibile.

 

La Grande Piramide di Giza svetta nel paesaggio desertico con i suoi 147 metri di altezza, costruita utilizzando blocchi di calcare dal peso impressionante che raggiunge le 80 tonnellate ciascuno.

 

Gli archeologi continuano la loro incessante ricerca di tombe leggendarie non ancora scoperte, come quella di Cleopatra e Marco Antonio.

 

Promettendo rivelazioni future che potrebbero ridefinire la nostra comprensione dell'antica civiltà egizia.

Questa guida vi condurrà attraverso le più magnifiche tombe faraoniche accessibili ai visitatori.

 

Scoprirete i corridoi decorati della tomba di Seti I, un complesso sotterraneo che comprende 11 camere scavate fino a 30 metri di profondità nella roccia calcarea.

 

Esplorerete la famosa tomba di Tutankhamon, rinvenuta nel 1922 dall'archeologo Howard Carter, una scoperta che rappresenta uno dei ritrovamenti più sensazionali nella storia dell'archeologia mondiale.

Indice:

#1.Le tombe reali più spettacolari da non perdere.
#2.Simbolismo e arte nelle tombe egizie.
#3.Il Libro dei Morti e altri testi funerari.
#4.Tombe egizie meno conosciute ma affascinanti.
#5.Consigli pratici per visitare le tombe egizie.
#6.Preservazione e restauro delle tombe egizie.
#7.Custodi silenziose della civiltà egizia.
#8.FAQs.

Tombe antiche egiziane, Tombe egizie

#1. Le tombe reali più spettacolari da non perdere

La Valle dei Re custodisce tre sepolture regali che spiccano per magnificenza architettonica e rilevanza storica.

 

Questi capolavori dell'ingegneria funeraria egizia meritano particolare attenzione durante l'esplorazione delle necropoli tebane.

 

La tomba di Tutankhamon (KV62)

 

Il ritrovamento della tomba di Tutankhamon rappresenta uno dei momenti più straordinari nella storia dell'archeologia.

 

Howard Carter, grazie al sostegno finanziario di Lord Carnarvon, portò alla luce questa meraviglia il 4 novembre 1922.

 

L'unicità di questa sepoltura risiede nel suo stato di conservazione eccezionale - è infatti l'unica tomba reale egizia giunta quasi intatta fino all'epoca moderna.

 

Nonostante le sue dimensioni relativamente modeste rispetto ad altre sepolture faraoniche.

 

La camera funeraria, unico ambiente decorato dell'intero complesso, presenta raffigurazioni dettagliate del corteo funebre, scene del rituale dell'apertura della bocca e immagini del faraone nell'atto di salutare le divinità dell'aldilà. 

 

Le pareti, dipinte su sfondo giallo, conferirono alla stanza l'appellativo di "Casa d'oro".

 

La tomba di Seti I (KV17)

 

Gli studiosi la chiamano "Cappella Sistina egizia" per via dell'incredibile qualità artistica delle sue decorazioni parietali. 

 

Questa tomba, scoperta nell'ottobre 1817 dall'italiano Giovanni Battista Belzoni, è nota anche come "Tomba di Belzoni" in onore del suo scopritore.

 

Con un'estensione di oltre 130 metri, la sepoltura di Seti I figura tra le più vaste della Valle dei Re.

 

L'architettura interna rivela una complessità straordinaria: 11 camere e numerosi ambienti laterali si sviluppano fino a una profondità di 30 metri sotto la superficie del terreno.

 

Nonostante i saccheggi subiti in antichità, quando Belzoni penetrò nella tomba rinvenne ancora parte del corredo funerario, incluso lo splendido sarcofago antropomorfo in calcite,.

 

Successivamente trasportato in Inghilterra e acquistato dal collezionista John Soane.

 

La tomba di Ramses VI (KV9)

 

La storia della tomba KV9 rivela un affascinante caso di riutilizzo: inizialmente concepita per Ramses V, come attestano i rilievi e i cartigli del primo corridoio, venne in seguito completata e usurpata dal suo successore Ramses VI. 

 

Gli egittologi dibattono ancora se i due sovrani condivisero effettivamente la sepoltura o se i resti di Ramses V furono trasferiti altrove.

 

Questa tomba possiede un duplice valore storico: oltre alla sua bellezza intrinseca, giocò un ruolo fondamentale nella preservazione della sepoltura di Tutankhamon.

 

Gli operai impegnati nella sua costruzione edificarono i propri alloggi temporanei proprio sopra l'ingresso della KV62, occultandola involontariamente ai saccheggiatori per millenni.

 

Le decorazioni parietali, sebbene abbiano subito danni minimi causati da sporadiche inondazioni e dalla prolungata esposizione agli elementi, conservano la loro magnificenza originaria.

 

Le pareti mostrano scene tratte dal Libro delle Porte, dal Libro delle Caverne e da altri testi sacri. 

La mummia di uno degli antichi faraoni, Tombe egizie

#2. Simbolismo e arte nelle tombe egizie

Gli elementi decorativi che adornano le tombe egizie trascendono la mera funzione estetica:

 

Costituiscono autentiche mappe spirituali destinate a guidare l'anima del defunto durante il suo cammino nell'aldilà.

 

Questi monumenti funebri non rappresentavano semplici luoghi di sepoltura, ma complessi architettonici rivelatori delle credenze religiose, delle espressioni artistiche e degli aspetti quotidiani della civiltà nilotica.

 

Il viaggio nell'aldilà: significato delle decorazioni

 

Le superfici parietali delle tombe faraoniche mostrano un ricchissimo repertorio di testi e raffigurazioni che illustrano scene mitologiche e preghiere propiziatorie, concepite per assistere il defunto nel suo percorso ultraterreno.

 

Nella camera sepolcrale di Tutankhamon, gli artisti egizi realizzarono decorazioni su uno sfondo di colore giallo, tonalità simbolicamente associata alla sfera divina.

 

Questa peculiarità cromatica determinò l'attribuzione del soprannome "Casa d'oro" all'ambiente funerario.

 

La collocazione delle scene rispetta una precisa organizzazione spaziale: la lettura procede da destra verso sinistra, prendendo avvio dalla parete orientale, dominio simbolico della vita.

 

Non casualmente, questo lato della tomba di Tutankhamon costituisce l'unica superficie decorativa che presenta scene connesse al mondo dei viventi.

 

E` l'oriente il punto cardinale dove sorge quotidianamente il sole. Le rimanenti pareti documentano visivamente l'accoglienza che le divinità riservano al sovrano defunto nel mondo ultraterreno.

 

Fra gli elementi rituali più significativi delle decorazioni tombali figura il dono dell'ankh, simbolo della vita eterna. 

 

Questo rito simbolico rappresentava la garanzia di rinascita nell'aldilà, fondata sull'eccellenza dell'operato del faraone durante la sua esistenza terrena nel mantenimento dell'ordine cosmico.

Faraoni egiziani, tombe egizie

#3. Il Libro dei Morti e altri testi funerari

Il Libro dei Morti rappresenta un corpus testuale funerario utilizzato sistematicamente dall'inizio del Nuovo Regno (circa 1550 a.C.) fino alla metà del I secolo a.C.

 

Questo fondamentale documento raccoglie formule magico-religiose concepite per proteggere il defunto durante il suo viaggio verso la Duat, il regno dei morti secondo la cosmologia egizia.

 

L'evoluzione di questi testi sacri seguì un percorso graduale:
  • Nella fase iniziale, le formule venivano incise direttamente sulle pareti della camera sepolcrale
  • Successivamente, gli artigiani le trasferirono sui sarcofagi
  • A partire dalla XVIII dinastia, gli scribi trascrissero i testi su rotoli di papiro collocati all'interno del sarcofago insieme alla mummia

 

Il Libro dei Morti si sviluppò nel contesto di una tradizione manoscritta funeraria risalente all'Antico Regno, evolvendosi dai precedenti "Testi delle piramidi" e "Testi dei sarcofagi".

 

Secondo le credenze egizie, il defunto doveva superare una serie di prove iniziatiche:

 

Varcare cancelli, attraversare caverne e superare passaggi sorvegliati da entità sovrannaturali, per affrontare infine il giudizio dell'anima mediante il rituale della "pesatura del cuore", descritto nella Formula 125.

 

Oltre al Libro dei Morti, le pareti delle tombe reali ospitavano altri testi sacri: il Libro dell'Amduat (letteralmente "ciò che è nell'aldilà"), il Libro delle Porte, il Libro delle Caverne e il Libro della Terra.

 

Questi testi trovano magistrale espressione nelle decorazioni di tombe regali come quelle di Seti I e Ramses VI.

 

L'evoluzione artistica nelle diverse epoche

 

L'arte tombale egizia attraversò profonde trasformazioni nel corso dei secoli, riflettendo mutamenti culturali e religiosi della società nilotica.

 

Durante il Medio Regno, la pittura parietale prevalse sulle espressioni scultoree grazie alla maggiore semplicità esecutiva, caratterizzandosi per uno stile sobrio ed essenziale.

 

Il periodo della rivoluzione amarniana segnò una svolta decisiva nella storia dell'arte egizia:

 

L'abbandono dello stile idealizzato in favore di rappresentazioni realistiche permise agli artisti di riprodurre imperfezioni fisiche e atteggiamenti quotidiani, meno ieratici e più naturali.

 

Questa trasformazione espressiva rifletteva la nuova teologia solare introdotta dal faraone Ekhnaton, che influenzò anche l'orientamento architettonico delle strutture tombali.

 

Nel Nuovo Regno fiorì la statuaria monumentale, mentre le decorazioni parietali raggiunsero livelli artistici straordinari, dimostrando una padronanza del disegno e tecniche pittoriche mai sperimentate nelle epoche precedenti.

 

Le numerose testimonianze artistiche rinvenute nelle necropoli tebane attestano l'evoluzione stilistica e la perfezione tecnica conseguita dagli artisti dell'antico Egitto.

uno dei tombe egiziane, tombe egizie

#4. Tombe egizie meno conosciute ma affascinanti

Il territorio egiziano custodisce, oltre alle celebri sepolture reali, tesori sepolcrali meno noti.

 

Ma ugualmente straordinari che meritano un'attenzione particolare durante l'esplorazione delle antiche necropoli.

 

La tomba di Nefertari nella Valle delle Regine

 

L'egittologo italiano Ernesto Schiaparelli portò alla luce nel 1904 questo capolavoro architettonico, noto come QV66. 

 

Gli studiosi la descrivono come la "Cappella Sistina dell'Antico Egitto" per via dell'incredibile vivacità cromatica delle sue decorazioni parietali.

 

Ramses II fece realizzare questa tomba per la sua consorte prediletta, scavandola fino a 27 metri di profondità nella roccia desertica.

 

L'architettura interna si sviluppa attraverso una rampa d'accesso, sette camere cerimoniali e una seconda rampa che collega i due livelli del complesso sotterraneo.

 

Le tombe dei nobili a Sheikh Abd el-Qurna

 

Questa vasta necropoli, che domina dall'alto la piana di Deir el-Bahari, raccoglie circa 150 sepolcri appartenenti all'aristocrazia egizia delle dinastie XVIII-XIX-XX.

 

Questi monumenti funerari offrono uno spaccato eccezionalmente dettagliato della vita quotidiana dell'élite del Nuovo Regno.

 

L'impianto architettonico segue generalmente uno schema a "T" rovesciata, comprendente un cortile antistante scavato nella roccia, una sala trasversale e un ambiente terminale più interno.

 

La tomba di Meresankh III a Giza

 

George Reisner scoprì questa affascinante sepoltura nel 1927, immediatamente colpito dalla presenza di dieci statue femminili scolpite direttamente nella roccia viva della parete.

 

Meresankh III, nipote di Khufu (il sovrano che commissionò la Grande Piramide), appare frequentemente raffigurata insieme alla madre Hetepheres II, la quale le cedette il proprio sarcofago quando la figlia morì prematuramente.

 

Le iscrizioni tombali forniscono indicazioni cronologiche estremamente precise riguardo alla morte e ai riti funebri della regina, specificando che la cerimonia di sepoltura avvenne 272 giorni dopo il decesso.

 

L'esame antropologico dei resti scheletrici, oggi conservati presso il Museo del Cairo, ha rivelato che Meresankh aveva una statura di 1,55 metri e morì tra i 50 e i 55 anni di età.

 

Le tombe di Beni Hassan

 

Questa necropoli, situata circa 20 chilometri a sud dell'odierna Minya, raccoglie sepolture datate principalmente al Medio Regno (dinastie XI e XII).

 

Tra i monumenti più rilevanti spiccano le dieci tombe appartenenti ai governatori (nomarchi) del 16° distretto dell'Alto Egitto.

 

Questi sepolcri rupestri si distinguono per l'eccezionale repertorio figurativo delle decorazioni su stucco, che documentano un'ampia gamma di attività. 

 

Valle dei re, tombe egizie

#5. Consigli pratici per visitare le tombe egizie

La pianificazione accurata dell'esplorazione delle antiche sepolture faraoniche richiede la conoscenza di elementi pratici fondamentali.

 

Garantiranno un'esperienza ottimale e rispettosa di questi inestimabili tesori archeologici.

 

Migliori periodi dell'anno per la visita

 

Il territorio egiziano risulta accessibile durante tutte le stagioni, tuttavia gli esperti indicano primavera e autunno come periodi ideali per l'esplorazione delle necropoli. 

 

I mesi invernali (novembre-febbraio) offrono condizioni climatiche particolarmente favorevoli per le visite archeologiche, con temperature moderate che facilitano l'esplorazione dei siti deserti.

 

Completamente diversa si presenta la situazione estiva, quando il termometro può raggiungere i 40°C nella capitale e superare addirittura i 50°C nelle regioni desertiche.

 

Gli archeologi e le guide locali raccomandano unanimemente di programmare le visite durante le prime ore mattutine, quando il calore risulta meno opprimente.

 

La Valle dei Re accoglie i visitatori quotidianamente dalle 6:00 alle 17:00, rendendo le ore dell'alba particolarmente propizie non solo per il clima più mite, ma anche per la minore affluenza turistica.

 

Regole fotografiche e di comportamento

 

Dal 2023, la normativa relativa alla documentazione fotografica nei siti archeologici egiziani ha subito modifiche sostanziali. 

 

Attualmente, la fotografia è consentita in tutti i musei previo acquisto di un permesso.

 

L'abbigliamento rappresenta un aspetto non trascurabile durante la visita, richiedendo un approccio rispettoso verso la cultura locale. 

 

Nelle zone meno frequentate dal turismo internazionale, le visitatrici dovrebbero evitare indumenti eccessivamente succinti, privilegiando capi che coprano spalle e ginocchia.

 

Accessibilità e considerazioni fisiche

 

L'esplorazione delle tombe egizie impone alcune valutazioni di carattere fisico. La collocazione in aree desertiche comporta scarsità di zone ombreggiate e temperature potenzialmente elevate. 

 

Gli egittologi raccomandano pertanto di equipaggiarsi adeguatamente con riserve d'acqua e protezioni per il capo.

 

Relativamente all'accessibilità per persone con mobilità ridotta, alcuni complessi archeologici hanno introdotto strutture facilitanti come ascensori dotati di pulsantiere tattili, rampe e scale mobili.

 

Ciononostante, la conformazione intrinseca di molte tombe, caratterizzate da passaggi angusti e scale ripide, può presentare difficoltà oggettive per determinati visitatori.

Una donna nella tomba egiziana, tombe egizie

#6. Preservazione e restauro delle tombe egizie

La salvaguardia del patrimonio archeologico egizio costituisce una sfida straordinaria che coniuga complessità tecnica e fascino scientifico.

 

Questi monumenti millenari manifestano una fragilità intrinseca che necessita interventi conservativi costanti per garantirne la trasmissione alle generazioni future.

 

Le sfide della conservazione.

 

La composizione geologica della Valle dei Re presenta caratteristiche che accentuano la vulnerabilità delle strutture sepolcrali. 

 

Gli strati di calcare bianco tebano, scisto di Esna e gesso di Dakhla determinano una particolare sensibilità agli agenti atmosferici.

 

Nonostante il clima desertico caratterizzato da precipitazioni scarse, i rari eventi piovosi assumono spesso carattere torrentizio, provocando infiltrazioni idriche particolarmente dannose per l'integrità strutturale delle tombe.

 

Progetti di restauro in corso

 

L'impegno per la conservazione di questi siti inestimabili si concretizza in numerosi progetti di restauro attualmente operativi. 

 

La tomba di Tutankhamon ha beneficiato di un intervento conservativo decennale, recentemente completato grazie alla collaborazione tra il Getty Conservation Institute e il Ministero delle Antichità egiziano.

 

Parallelamente, il celebre sarcofago aureo del giovane sovrano è oggetto di operazioni di restauro volte a rimediare ai danni, causati dall'esposizione prolungata a condizioni termiche e igrometriche sfavorevoli.

La sepoltura di Seti I, rimasta inaccessibile al pubblico per anni a causa di problematiche strutturali, ha riaperto nel 2016, sebbene l'accesso sia ora limitato esclusivamente ai possessori del Luxor Pass. 

 

Questa tomba monumentale ha ricevuto molteplici interventi conservativi nel corso della sua storia contemporanea, tra cui spiccano per importanza quelli condotti da Howard Carter nel biennio 1902-1903.

 

Tecnologie moderne per la preservazione

 

L'applicazione di tecnologie all'avanguardia sta modificando radicalmente le metodologie conservative. 

 

Gli specialisti hanno installato nelle strutture tombali sofisticati sistemi di filtrazione atmosferica che regolano parametri critici quali umidità relativa, concentrazione di anidride carbonica e particolato.

 

Gli impianti di illuminazione hanno subito una completa riprogettazione finalizzata a minimizzare il deterioramento fotochimico delle superfici dipinte.

 

Visite virtuali e repliche

 

La necessità di ridurre l'impatto antropico sulle delicate strutture archeologiche ha stimolato lo sviluppo di esperienze virtuali che consentono l'esplorazione delle tombe senza compromettere la loro integrità fisica. 

 

Il Ministero del Turismo e delle Antichità ha inaugurato tour virtuali di monumenti e musei realizzati mediante tecniche fotogrammetriche che garantiscono riproduzioni ad altissima definizione.

 

Particolarmente significativi risultano i percorsi virtuali della tomba di Meresankh III a Giza, della tomba di Menna a Tebe Ovest e della sepoltura di Ramesse VI nella Valle dei Re.

 

Queste ricostruzioni digitali assolvono la duplice funzione di preservare il patrimonio culturale e renderlo accessibile a un'utenza globale, realizzando una sintesi efficace tra obiettivi conservativi ed esigenze divulgative.

tomba valle dei re, tombe egizie

#7. Custodi silenziose della civiltà egizia

Le tombe egizie costituiscono un patrimonio culturale di valore incommensurabile che continua a suscitare meraviglia e stupore tanto nei visitatori quanto negli studiosi.

 

Questi monumenti plurimillenari, dalle imponenti sepolture reali della Valle dei Re fino agli ipogei meno celebrati.

 

Ma ugualmente affascinanti, narrano complesse vicende di potere politico, espressione artistica e concezione spirituale dell'antico Egitto.

 

La questione della preservazione di queste testimonianze archeologiche permane come elemento centrale nella loro gestione contemporanea.

 

L'impegno congiunto di specialisti internazionali, l'applicazione di metodologie tecnologiche avanzate.

 

L'implementazione di progetti conservativi accuratamente pianificati garantiscono la sopravvivenza di questi tesori inestimabili per le generazioni future. 

 

Ogni visita rappresenta pertanto un'occasione irripetibile per contemplare queste meraviglie architettoniche, testimoni silenziose di una delle più straordinarie civiltà che la storia umana abbia conosciuto.

 

Prima di intraprendere un'esplorazione delle necropoli egizie, risulta fondamentale pianificare con attenzione l'itinerario, individuando il periodo climaticamente più favorevole.

 

Attraverso questi accorgimenti, ogni visitatore può contribuire attivamente alla salvaguardia di questo eccezionale patrimonio dell'umanità.

Tante persone a Luxor, tombe egizie

#8. FAQs

1. Quali sono le tombe egizie più importanti da visitare? 

 

Le tombe più significative includono la tomba di Tutankhamon nella Valle dei Re, famosa per il suo tesoro intatto;

 

La tomba di Seti I, nota come la "Cappella Sistina egizia" per i suoi straordinari dipinti; e la tomba di Nefertari nella Valle delle Regine, celebre per la vivacità dei suoi colori.

 

2. Dove si trovano le principali necropoli egizie? 

 

Le necropoli più importanti si trovano principalmente a Luxor (antica Tebe), che include la Valle dei Re e la Valle delle Regine, e nell'area di Giza-Saqqara vicino al Cairo.

 

Altre tombe notevoli si trovano a Beni Hassan, nella regione di Minya.

 

3. Quali sono i costi e le regole per visitare le tombe egizie? 

Il biglietto standard per la Valle dei Re costa circa 11€ e include l'accesso a tre tombe.

 

La tomba di Tutankhamon richiede un biglietto aggiuntivo di circa 9€. Per fotografare, è necessario acquistare permessi specifici.

 

Si consiglia di vestirsi in modo appropriato e rispettoso della cultura locale.

 

4. Qual è il periodo migliore per visitare le tombe egizie? I

 

 periodi ideali sono la primavera e l'autunno, quando le temperature sono più miti. L'inverno (novembre-febbraio) offre anche condizioni favorevoli.

 

Si consiglia di visitare le tombe nelle prime ore del mattino per evitare il caldo intenso e le folle.

 

5. Come vengono preservate le tombe egizie? 

 

La conservazione delle tombe egizie è una sfida continua. Vengono utilizzate tecnologie avanzate come sistemi di filtrazione dell'aria, illuminazione speciale e mappatura 3D.

 

Inoltre, sono stati sviluppati tour virtuali e repliche per ridurre l'impatto del turismo sulle strutture originali.

Un uomo vede una tomba egiziana, tombe egizie

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