Petra, l'antica città nabatea nel cuore della Giordania, è un tesoro archeologico che lascia senza fiato i visitatori di tutto il mondo.
Scavata nella roccia rosa e rossa, questa meraviglia offre un viaggio nel tempo attraverso secoli di storia e cultura.
Cosa vedere a Petra è una domanda che suscita curiosità e meraviglia, poiché questo sito UNESCO nasconde innumerevoli segreti e monumenti mozzafiato.
Dai suoi luoghi più iconici come il Tesoro (El Khazneh) e il Siq, all'imponente Monastero e al suggestivo teatro romano, Petra rivela la sua grandezza in ogni angolo.
Questa guida esplorerà i luoghi imperdibili di Petra, dalla Piccola Petra alle tombe reali, passando per il tempio di Qasr Al-Bint.
Si darà anche uno sguardo all'esperienza unica di Petra by Night e si forniranno consigli pratici per rendere la visita a Wadi Musa indimenticabile.
Il Siq rappresenta l'ingresso principale e più suggestivo di Petra, un canyon naturale lungo circa 1,2 chilometri che conduce al cuore dell'antica città nabatea.
Questa spettacolare gola è il risultato di una faglia geologica, modellata nel corso dei millenni dalle forze tettoniche e dall'erosione dell'acqua.
Le sue pareti rocciose si innalzano maestosamente fino a 200 metri d'altezza, creando un passaggio che in alcuni punti si restringe fino a soli 2 metri di larghezza.
Il percorso attraverso il Siq offre un'esperienza emozionante e unica.
I visitatori si trovano immersi in un ambiente straordinario, circondati da pareti di arenaria che mostrano una ricca varietà di colori e forme.
La luce che filtra dall'alto crea giochi d'ombra affascinanti, mentre le curve sinuose del canyon rivelano gradualmente i segreti dell'antica Petra.
Una delle caratteristiche più impressionanti del Siq è l'ingegnoso sistema idrico sviluppato dai Nabatei.
Lungo entrambi i lati del canyon, si possono osservare i resti di antichi canali e condutture che testimoniano l'abilità tecnica di questa civiltà nel gestire le preziose risorse idriche.
Il sistema di approvvigionamento idrico comprendeva:
Questo complesso sistema permetteva di convogliare l'acqua dal Wadi Musa (Valle di Mosè) all'interno della città, garantendo una fornitura costante anche nei periodi di siccità.
La rete idrica si estendeva per quasi 50 chilometri e forniva alla città circa 35 milioni di litri d'acqua all'anno, un'impresa notevole per l'epoca.
All'ingresso del Siq, i visitatori possono ancora vedere i resti di un'imponente diga, progettata per proteggere il canyon dalle inondazioni e reindirizzare le acque del Wadi Musa.
Questa struttura, ricostruita più volte nel corso degli anni, testimonia l'importanza della gestione dell'acqua per la sopravvivenza e la prosperità di Petra.
Il Tesoro (Al-Khazneh) è senza dubbio il monumento più iconico e spettacolare di Petra.
Questo capolavoro architettonico, scolpito nella roccia arenaria rosa, lascia i visitatori senza fiato con la sua maestosa facciata alta 39 metri e larga 28 metri.
L'architettura del Tesoro è un esempio straordinario di stile ellenistico, creato nel I secolo a.C. durante il regno di Areta IV, all'apice del regno Nabateo.
La facciata si compone di due ordini sovrapposti, ciascuno con dettagli intricati e simbolismi:
Primo ordine: Sei colonne lisce con capitelli corinzi sostengono una trabeazione riccamente decorata. Al centro, un timpano ospita una scultura della testa di Gorgone.
Secondo ordine: Presenta avancorpi laterali decorati e un Tholos centrale con tetto a cono, sormontato da un'urna decorativa.
Nonostante il passare dei secoli e alcuni atti di vandalismo, la facciata mantiene gran parte della sua bellezza originale.
La tecnica di costruzione, dall'alto verso il basso, ha lasciato tracce visibili sotto forma di scale scolpite nella pietra.
Il nome "Tesoro del Faraone" deriva da una leggenda affascinante, secondo cui un faraone egizio avrebbe nascosto le sue ricchezze all'interno dell'urna in cima all'edificio mentre inseguiva gli Israeliti.
Questa storia ha alimentato l'immaginazione per secoli, tanto che si possono ancora vedere i fori di proiettile sull'urna, testimonianza dei tentativi della popolazione locale di accedere al presunto tesoro.
Un'altra leggenda, mai confermata dagli storici, colloca il Tesoro al centro di una battaglia durante la Prima Guerra Mondiale.
Si narra che un gruppo di donne beduine, impegnate nella Grande Rivolta Araba, abbia affrontato l'armata Turco-Ottomana proprio in questo luogo, con la presunta partecipazione di Lawrence d'Arabia.
Le Tombe Reali di Petra rappresentano uno dei complessi archeologici più affascinanti e importanti della civiltà nabatea.
Queste maestose strutture, scavate nella roccia arenaria, testimoniano la ricchezza e il potere dei sovrani e dei nobili dell'antica città.
Le facciate delle tombe, ispirate ai grandi templi, riproducono l'architettura dei palazzi, come se i defunti gareggiassero con gli dei per la sontuosità delle loro dimore eterne.
La maggior parte delle facciate ancora visibili appartiene alle tombe dei sovrani, dei nobili e dei ricchissimi commercianti che rivaleggiarono per esibire la loro formidabile fortuna.
I diversi sovrani fecero a gara per edificare facciate sempre più belle e spettacolari, modellate nelle pareti rocciose di Petra.
La tipologia delle tombe si ispira allo straordinario complesso di Naqsh-i Rustam, la necropoli dei re achemenidi vicina a Persepoli, nell'odierno Iran.
La Tomba dell'Urna, una delle più famose, risale alla seconda metà del I secolo d.C. Si ritiene che sia stata costruita per il re Areta IV († 40 d.C.) o per suo figlio, Malichus II († 70 d.C.).
Questa tomba si distingue per la sua enorme terrazza e il maestoso porticato dorico, intagliato nella roccia.
Nel 447 d.C., fu trasformata in cattedrale e in epoca bizantina fu aggiunto anche il doppio ordine di volte.
La tomba ha due strati di volte e un pavimento appiattito con un altare, testimonianza della sua conversione in chiesa.
La Tomba di Seta è rinomata per le sue straordinarie venature della roccia, che presentano sfumature di rosa, bianco e giallo.
Queste caratteristiche naturali della pietra hanno conferito alla tomba il suo nome evocativo.
La bellezza delle sue pareti multicolori la rende una delle tombe più affascinanti del complesso.
La Tomba Corinzia presenta uno stile ibrido che combina elementi nabatei ed ellenistici.
La parte inferiore è caratterizzata da un portico di chiara ispirazione nabatea, mentre gli elementi decorativi del livello superiore risentono degli influssi dell'arte ellenistica.
I capitelli corinzi, che danno il nome alla tomba, sono un esempio perfetto di questa fusione di stili.
La Tomba del Palazzo è una delle più grandi e elaborate del complesso.
La sua facciata imita un palazzo romano o ellenistico di tre piani, con una struttura imponente e dettagli architettonici complessi.
È interessante notare che la parte superiore sinistra del palazzo è stata costruita anziché scavata, poiché la parete di roccia non era sufficientemente estesa.
Nonostante l'elaborata facciata esterna, le camere funerarie all'interno sono sorprendentemente semplici.
La Strada Colonnata di Petra era il cuore pulsante dell'antica città nabatea oltre due millenni fa.
Questa via principale, lunga 300 metri, collegava l'ingresso orientale al nucleo urbano, impressionando visitatori e dignitari stranieri con la sua magnificenza.
Influenzata dall'architettura ellenistica, la strada era fiancheggiata da bellissimi colonnati di marmo, di cui 72 sono ancora in piedi oggi.
Durante l'occupazione romana, la Strada Colonnata fu ampliata a 6 metri e ulteriormente abbellita. Una fontana Nymphaeum fu aggiunta, zampillando acqua dal torrente Wadi Musa.
La strada era circondata da aree mercatali, la piazza della città e il palazzo reale, rendendola il centro della vita sociale ed economica di Petra.
Per i visitatori moderni, la Strada Colonnata offre numerose opportunità fotografiche.
Un consiglio: a volte è possibile vedere membri del personale locale vestiti da soldati nabatei, in guardia vicino alle vecchie rovine del cancello, offrendo la possibilità di scattare foto autentiche.
Il Tempio di Qasr al-Bint, noto anche come Tempio di Dushara, è una delle strutture antiche meglio conservate di Petra.
Situato alla fine della Strada Colonnata, questo monumento unico vanta la facciata più grande della città.
A differenza di molte altre strutture di Petra, il Qasr al-Bint non è stato scavato nelle scogliere di arenaria, ma è una costruzione indipendente.
Architettonicamente, il tempio fonde influenze ellenistiche con il design nabateo, creando uno stile unico.
Le sue intagliature intricate e le colonne rivelano un alto livello di maestria artigianale.
Si ritiene che il tempio fosse dedicato a Dushara, la principale divinità nabatea, sottolineando la sua importanza religiosa e culturale.
Il nome "Qasr al-Bint" significa "Il Palazzo della Figlia" in arabo, riferendosi alle sue connessioni divine.
Il tempio ha resistito a terremoti e al passare del tempo, testimoniando le durevoli tecniche costruttive dei Nabatei.
Il Monastero di Petra, conosciuto anche come Ad-Deir o Al-Deir, è uno dei monumenti più impressionanti e iconici dell'antica città di Petra, in Giordania.
Questa struttura maestosa, simile al famoso Tesoro ma di dimensioni ancora più imponenti, è un capolavoro architettonico che lascia senza fiato i visitatori che riescono a raggiungerlo.
Per ammirare la bellezza del Monastero, i visitatori devono affrontare una sfida non indifferente.
Il monumento si trova alla fine di un impegnativo percorso che richiede di salire circa 800-900 gradini.
Nonostante la difficoltà, molti considerano che lo sforzo valga ampiamente la pena.
Il sentiero, sebbene ripido, offre scale stabili e abbastanza ampie, anche se a tratti irregolari.
Durante la salita, i visitatori possono godere di diverse opportunità per riposarsi:
Il Monastero è un'enorme facciata di tempio scolpita nella roccia, che si distingue per le sue dimensioni colossali:
Queste misure lo rendono il più grande monumento scolpito singolarmente nell'antica città di Petra.
La sua facciata, sebbene meno ornata rispetto al Tesoro, è talmente imponente da sembrare un'illusione ottica.
La sola porta d'ingresso supera in altezza una casa comune.
L'edificio, originariamente una tomba o una struttura legata a riti funerari, è stato probabilmente dedicato al re nabateo Obodas I, divinizzato, che salì al trono nel 96 a.C.
Sulla sommità del monumento si trova un'urna funeraria alta 9 metri, accessibile tramite una scala.
Il Teatro Romano di Petra, un capolavoro architettonico scavato nella caratteristica roccia rosa della regione, rappresenta un'affascinante fusione tra l'ingegno nabateo e l'influenza romana.
Originariamente costruito dai Nabatei oltre 2000 anni fa, questo antico teatro testimonia la passione di questa civiltà per l'arte e la cultura.
La struttura iniziale risale al regno di Areta IV, quando i Nabatei dimostrarono la loro straordinaria abilità nell'adattare le costruzioni al paesaggio naturale circostante.
Tuttavia, la conquista romana nel 106 d.C. portò a significative modifiche e ampliamenti.
L'architettura del teatro riflette chiaramente questa transizione.
La cavea, l'area destinata al pubblico, era originariamente organizzata in 45 file divise in tre sezioni orizzontali, separate da due corridoi per facilitare l'accesso e migliorare la visibilità.
Il palcoscenico, o proscenium, situato più vicino agli spettatori, spesso rappresentava una via o una piazza, elementi tipici del teatro romano.
Un elemento distintivo introdotto dai romani fu l'auleum, una tenda utilizzata per rapidi cambi di scena, e i periactoi, prismi girevoli che arricchivano le rappresentazioni sceniche.
La scenae frons, il fondale del teatro, era decorata con affreschi e colonne marmoree, contribuendo all'imponente estetica dell'edificio.
Il Teatro Romano di Petra ha subito notevoli cambiamenti in termini di capacità nel corso della sua storia. Inizialmente, la struttura nabatea poteva ospitare circa 3000 spettatori.
Tuttavia, con l'ampliamento romano, la capienza aumentò significativamente, arrivando a contenere fino a 8500 persone.
Questo incremento della capacità riflette l'importanza crescente del teatro nella vita sociale e culturale di Petra sotto il dominio romano.
Il teatro non era utilizzato esclusivamente per spettacoli teatrali, ma serviva anche come luogo per assemblee pubbliche, cerimonie religiose e persino riunioni di carattere giudiziario.
La versatilità del teatro è evidente nella sua struttura.
Il palcoscenico, ad esempio, era progettato per adattarsi a diverse tipologie di eventi, dalle rappresentazioni drammatiche alle assemblee cittadine.
Il porticato coperto, che collegava il palcoscenico al resto della struttura, serviva non solo agli attori ma anche ai gladiatori per raggiungere la scena, suggerendo la varietà di spettacoli che potevano svolgersi in questo spazio.
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