Imponente e maestoso, il tempio di Edfu emerge dalle sabbie dell'Egitto come un monumento alla grandezza degli dei e all'ingegnosità umana.
Situato sulla sponda occidentale del Nilo, a metà strada tra Assuan e Luxor.
Questo straordinario tempio è uno dei meglio conservati di tutto l'Egitto e rappresenta un tassello fondamentale per comprendere la religione e la cultura dell'antico Egitto.
Sia che lo si scopra in una tranquilla visita mattutina sia che lo si ammiri dal ponte di una crociera sul Nilo, il tempio di Edfu promette un'esperienza unica, immergendo i visitatori nella storia e nella mitologia di un'era passata.
Nel corso dell'articolo, esploreremo la storia affascinante del tempio di Edfu, dalla sua edificazione sotto il regno dei Tolomei fino al suo ruolo centrale nel culto di Horus, il dio falco.
Esamineremo l'architettura imponente del tempio, che con la sua serie di cortili, sale ipostile, e il santuario interno, racconta una storia di devozione e di arte.
Ci soffermeremo sui dettagli del santuario di Horus, la biblioteca e la sala di consacrazione, oltre a scoprire il significato del Mamisi e del grande cortile.
Infine, forniremo utili consigli per chi desidera visitare questo capolavoro dell'antichità, assicurando che l'esperienza sia tanto informativa quanto indimenticabile.
La costruzione del tempio attuale iniziò circa nel II secolo a.C. durante il dominio dei Tolomei, in particolare sotto il regno di Tolomeo III Evergete I nel 237 a.C.
Questo periodo vide il tempio erigersi sul luogo ritenuto teatro della battaglia tra Horus e Seth.
Le iscrizioni dettagliate all'interno del tempio indicano che le cerimonie di fondazione si tennero il 7 del mese di Epihi, corrispondente al 23 agosto.
Il progetto fu guidato dall'architetto Imhotep, figlio di Ptah, che non va confuso con il suo omonimo vissuto circa 23 secoli prima.
La costruzione continuò per circa due secoli, concludendosi il 5 dicembre del 57 a.C. sotto Tolomeo XII, padre di Cleopatra VII.
Il tempio di Edfu è il secondo più grande dopo quello di Karnak, estendendosi per quasi settemila metri quadrati e includeva anche un mammisi edificato da Tolomeo VIII Evergete II, decorato successivamente da Tolomeo IX Soter II.
Il Tempio di Edfu non era solo un capolavoro architettonico, ma anche un fulcro di attività religiose e culturali che giocavano un ruolo cruciale nella vita degli antichi egizi.
Questo tempio serviva come un punto di incontro tra il divino e il terreno, dove i fedeli potevano connettersi con gli dei attraverso una serie di rituali e cerimonie che riflettevano la loro concezione del mondo e dell'ordine cosmico.
Ogni elemento del Tempio di Edfu era impregnato di significato spirituale e simbolico.
La forma a "T" del tempio, con le sue "ali di Horus", simboleggiava la protezione del dio sul regno dei mortali.
I rilievi e i dipinti che adornavano le sue pareti raccontavano la mitica lotta tra Horus e Seth, simboleggiando la perenne battaglia tra armonia e caos.
Questi racconti mitologici non erano solo narrazioni artistiche, ma servivano a rafforzare i valori e le credenze della società egizia, sottolineando l'importanza della giustizia e del trionfo del bene sul male.
Il Tempio di Edfu era teatro di numerose festività e cerimonie, che attiravano devoti da tutto l'Egitto.
Tra queste, spiccavano la "Festa del Nuovo Anno", il matrimonio annuale di Horus con Hathor di Dendera, e la celebrazione della vittoria di Horus su Seth.
Questi eventi non solo consolidavano la fede delle persone nel potere e nella protezione degli dei, ma erano anche occasioni per la comunità di rinnovare i legami sociali e culturali.
Un rito particolarmente suggestivo era l'incoronazione annuale di un falco vivo, allevato appositamente nel tempio.
Questo falco era considerato una manifestazione terrena di Horus, e la sua incoronazione simboleggiava il rinnovamento del mandato divino del dio a proteggere e governare.
Le statue zoomorfe di Horus, che ancora oggi possiamo ammirare, sono testimonianze pietrificate di questi antichi rituali.
Il Tempio di Edfu, uno dei meglio conservati dell'Antico Egitto, è un esempio emblematico dell'architettura tolemaica.
La struttura, estesa su circa 7000 m², segue il classico design a cannocchiale, tipico dei templi egizi, che conduce progressivamente verso spazi sempre più intimi e sacri, culminando nel naos, avvolto nelle tenebre.
Questa sequenza di spazi decrescenti in dimensione simboleggia un viaggio spirituale dal mondo esterno verso quello divino.
La lunghezza totale del tempio è di circa 140 metri, con un'imponente porta d'ingresso alta 36 metri, che funge da soglia monumentale tra il profano e il sacro.
Le decorazioni del Tempio di Edfu sono ricche e variegate, riflettendo l'importanza del sito come centro di culto e propagandistico.
Sulle colonne e le pareti del cortile principale, sono ancora visibili oggi le decorazioni floreali e i bassorilievi che narrano le gesta di Tolomeo XII e le celebrazioni delle festività dedicate a Horus e a Hathor.
Particolarmente significativi sono i rilievi che rappresentano il faraone mentre regge i nemici per i capelli di fronte a Horus, simbolo della forza e del potere regale.
Questi elementi non solo decorano, ma comunicano messaggi specifici di potere e protezione divina, essenziali per la legittimazione della dinastia tolemaica.
Inoltre, le pareti del tempio sono adornate con scene che illustrano la vita di Horus e altri dei.
Con particolare attenzione ai dettagli e alla simbologia, come le rappresentazioni di Seth, intenzionalmente raffigurato in dimensioni ridotte per minimizzarne la potenza.
Il Santuario di Horus, situato nella parte più interna del Tempio di Edfu, rappresenta il cuore sacro dell'intera struttura.
Conosciuto anche come Naos, questo ambiente custodiva originariamente il santuario del primo tempio di Horus, realizzato per volere del faraone Nectanebo II, l'ultimo faraone egizio.
Questa area è considerata la parte più sacra e antica del tempio, dove inizialmente era custodita una statua completamente d'oro del dio falco Horus.
Oggi, al suo interno, si trova una copia della barca solare utilizzata per le processioni, mentre l'originale è conservato al Louvre di Parigi.
Il santuario è costruito in granito nero, materiale scelto per la sua associazione con l'eternità e la resistenza, e contiene le sacre immagini di Horus e Hathor, utilizzate durante le cerimonie.
All'interno del santuario, si trova un notevole tabernacolo monolitico in granito, che ospita la statua del dio falco Horo, eretto dal sovrano Nectanebo I della XXX dinastia, uno dei reperti più antichi del sito.
Intorno al santuario originale, sono situati magazzini per conservare le offerte, cappelle per il culto e camere dedicate alle principali divinità e ai sacerdoti.
Un elemento centrale molto significativo è la cornice della porta del santuario, incisa con inni che venivano cantati al mattino prima di aprire le porte di bronzo del santuario per svegliare Horus e le altre divinità.
Un altro suggestivo rito annuale era l'incoronazione di un falco vivo, allevato appositamente nel tempio dai sacerdoti, una manifestazione terrena di Horus, la cui statua zoomorfa ancora oggi sfida lo scorrere del tempo con atavica essenza.
Il Tempio di Edfu è facilmente accessibile attraverso diverse modalità di trasporto, ognuna offrendo un'esperienza unica:
Il Tempio di Horus, noto anche come Tempio di Edfu, si trova in Egitto, nella città di Edfu.
Questo antico tempio è dedicato al dio Horus ed è situato nel centro della città di Edfu, lungo le sponde del Nilo, nella tratta che va da Luxor ad Assuan.
Il tempio rappresenta una delle tappe obbligatorie per coloro che stanno programmando una crociera sul Nilo, insieme alle città di Esna e Kom Ombo.
La sua posizione strategica lungo il fiume lo rende facilmente accessibile ai visitatori che esplorano la regione.
Il Tempio di Edfu è aperto ai visitatori tutti i giorni dell'anno, con orari stagionali che permettono di godere al meglio della visita:
Per evitare la folla, si consiglia di visitare il tempio al mattino presto o poco prima della chiusura.
Questi momenti offrono anche la migliore luce naturale per fotografie memorabili.
La visita può essere particolarmente magica se programmata durante una crociera sul Nilo, che permette di scoprire il tempio nel contesto del suo ambiente fluviale storico.
Nel 1860, l'egittologo Auguste Mariette scoprì il tempio quasi completamente sepolto sotto le sabbie.
Questo ritrovamento rivelò l'ottima conservazione dell'edificio e delle sue tre statue colossali di falchi in granito nero, recanti la doppia corona dell'Alto e Basso Egitto.
Durante l'Impero Romano, specificamente nel 391 d.C., l'editto di Teodosio I che proibiva i culti pagani portò all'abbandono del tempio e alla mutilazione di molte delle sue decorazioni.
Tuttavia, il tempio rimase preservato grazie alla sua sepoltura nelle sabbie del deserto, che ne favorì la conservazione fino alla sua scoperta.
Le indagini e gli scavi hanno continuato a fornire dettagli sulla struttura e sull'importanza storica e religiosa del tempio, consolidando il suo status come uno dei principali centri di culto dell'antico Egitto.
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