La necropoli di Saqqara, situata a pochi chilometri da Giza, rappresenta un tesoro archeologico di inestimabile valore.
Questo vasto sito funerario, che si estende per oltre sette chilometri, ha una storia che abbraccia più di 3000 anni di civiltà egizia.
Al centro dell'attenzione si trova la piramide di Zoser, considerata la prima piramide a gradoni mai costruita e un punto di svolta nell'architettura dell'antico Egitto.
Questo articolo offre un viaggio attraverso i principali punti di interesse della necropoli di Saqqara.
Si esplorerà la maestosa piramide di Djoser e il suo complesso circostante, si visiteranno le tombe dei nobili dell'Antico Regno, e si scoprirà il Serapeo, luogo di sepoltura dei sacri tori Apis.
Inoltre, si esamineranno le piramidi dei faraoni della V e VI dinastia e i monumenti del Nuovo Regno, offrendo uno sguardo completo su questo straordinario sito archeologico.
La necropoli di Saqqara si trova a circa 30 chilometri a sud del Cairo, sulla riva occidentale del Nilo.
Questo vasto sito archeologico fa parte del Governatorato di Giza e si estende per diversi chilometri, offrendo una panoramica unica della storia dell'antico Egitto.
La sua posizione strategica, non lontana dall'antica capitale Memphis, ne ha fatto un luogo di sepoltura privilegiato per faraoni, nobili e alti funzionari per oltre tremila anni.
Per raggiungere la necropoli di Saqqara dal Cairo, ci sono diverse opzioni disponibili:
In auto o taxi: Questo è il modo più comodo e diretto per arrivare a Saqqara. Il viaggio dura circa un'ora, a seconda del traffico. Si consiglia di concordare il prezzo con il tassista prima della partenza o di utilizzare app come Uber per evitare sorprese.
Con un tour organizzato: Molti operatori turistici offrono escursioni giornaliere a Saqqara, spesso in combinazione con visite ad altre attrazioni vicine come Memphis e Dahshur. Questa opzione ha il vantaggio di includere una guida esperta che può fornire spiegazioni dettagliate sulla storia e il significato dei vari siti.
In autobus: Esistono autobus che collegano il Cairo a Saqqara, partendo principalmente dalla stazione degli autobus di Giza. Tuttavia, questa opzione può essere meno confortevole e più lenta rispetto al taxi o all'auto privata.
Per chi desidera esplorare la zona in modo più approfondito, è possibile combinare la visita a Saqqara con altri siti archeologici nelle vicinanze.
Ad esempio, Abusir si trova a circa 18 km dal Cairo, mentre la necropoli di Dahshur è situata a poco più di 30 km.
La necropoli di Saqqara è aperta ai visitatori tutti i giorni dell'anno. Gli orari di apertura variano leggermente a seconda della stagione:
Si consiglia di arrivare presto al mattino per evitare le folle e il caldo pomeridiano, specialmente durante i mesi estivi.
Il clima a Saqqara è simile a quello del Cairo e di Giza, con temperature massime molto elevate in estate.
La piramide di Djoser, situata nella necropoli di Saqqara, rappresenta un punto di svolta nell'architettura dell'antico Egitto.
Costruita circa 4700 anni fa durante la III dinastia, questa struttura funeraria fu commissionata dal faraone Djoser e progettata dal brillante architetto Imhotep.
L'obiettivo era creare un collegamento celeste tra il sovrano defunto e le divinità attraverso un edificio maestoso che si elevasse verso il cielo.
Imhotep sviluppò un'innovativa struttura a gradoni, trasformando la tradizionale mastaba in una piramide.
Il processo di costruzione attraversò diverse fasi, iniziando con una semplice mastaba quadrata che fu poi modificata e ampliata.
La struttura finale raggiunse un'altezza di 60 metri, composta da sei livelli sovrapposti, da cui deriva il nome di "mastaba a gradoni".
La piramide di Djoser si distingue per essere la più antica struttura egizia di grandi dimensioni edificata interamente in pietra.
L'edificio originale aveva una base di 109 x 125 metri e utilizzava pietra calcarea per la sua costruzione.
Il complesso funerario circostante comprende una vasta corte circondata da strutture cerimoniali e decorative, introducendo innovazioni architettoniche mai viste prima.
Il Cortile del Giubileo di Djoser, noto anche come "Cortile dell'Apparizione reale", è una delle strutture più affascinanti all'interno del complesso funerario di Djoser nella necropoli di Saqqara.
Questo vasto spazio, che misura 180 x 100 metri, si estende dalla piramide fino al muro di cinta meridionale e ha un ruolo fondamentale nella celebrazione della festa sed, un rituale di rinnovamento del potere regale nell'antico Egitto.
Il Cortile del Giubileo ha una funzione cerimoniale di primaria importanza.
Era progettato per consentire al ba o spirito del sovrano di ripetere le cerimonie della festa sed per tutta l'eternità, garantendo così al faraone una giovinezza e vitalità perpetue.
La festa sed, generalmente celebrata dopo i primi 30 anni di regno, aveva lo scopo di rinnovare le forze del sovrano quando iniziavano a manifestarsi i segni dell'invecchiamento.
Uno degli elementi più significativi del cortile è la corsa rituale del faraone.
Durante questa cerimonia, il sovrano indossava un abito arcaico composto dalla coda di toro (sed), la cintura (shesme.t) e il perizoma shendyt.
Sulla testa portava la Corona Bianca, mentre nelle mani teneva lo scettro nekhakha e il mekes, un contenitore che racchiudeva il Testamento di Geb, simbolo della legittima regalità del sovrano.
Il Cortile del Giubileo presenta diversi elementi architettonici unici, progettati specificamente per le cerimonie della festa sed.
Al centro della corte si trovano i resti di due piccoli edifici a forma di "B", la cui funzione esatta rimane oggetto di dibattito tra gli studiosi, ma che sono sicuramente legati alla festa sed.
Uno degli elementi più caratteristici sono i cippi confinari, strutture a forma di "D" che delimitavano l'area della corsa rituale.
Queste strutture, disposte in coppie o in gruppi di tre, simboleggiavano i confini dell'Egitto e, in senso più ampio, dell'intero universo, considerato proprietà del faraone.
Il cortile comprendeva anche cappelle, padiglioni e case del Nord e del Sud, oltre a un palco reale con padiglioni per i due troni.
Queste strutture erano essenziali per lo svolgimento dei vari riti e cerimonie associate alla festa sed.
Il Cortile del Giubileo di Djoser ha un profondo significato simbolico che va oltre la sua funzione pratica.
Rappresenta un microcosmo dell'Egitto stesso, con le sue strutture che simboleggiano le Due Terre (Alto e Basso Egitto) e i confini del regno.
La necropoli di Saqqara ospita una serie impressionante di tombe e mastabe appartenenti ai nobili dell'Antico Regno.
Queste strutture funerarie offrono una finestra unica sulla vita e la cultura dell'antico Egitto, fornendo preziose informazioni sulle pratiche di sepoltura e l'arte dell'epoca.
Tra le tombe più significative della necropoli di Saqqara si trova la mastaba di Ti, un alto funzionario vissuto durante la V dinastia.
Questa tomba monumentale, scoperta da Auguste Mariette nel 1860, è considerata uno dei vertici dell'arte funeraria dell'Antico Regno.
La sua grandezza e la ricchezza delle decorazioni testimoniano l'importanza di Ti nella società egizia dell'epoca.
Un'altra tomba notevole nella necropoli di Saqqara è quella di Mereruka, visir del faraone Teti della VI dinastia.
Scoperta nel 1893 dall'archeologo francese Jacques de Morgan, questa mastaba è una delle più grandi e complesse del sito.
La tomba di Mereruka si compone di 32 stanze, di cui 16 sono riccamente decorate.
Le sue dimensioni e la complessità della struttura suggeriscono che potesse essere una riproduzione dell'abitazione di Mereruka in vita.
La mastaba include sezioni separate per la moglie Sesheshet Waatetkhethor e il figlio Meriteti.
La necropoli degli animali sacri a Saqqara ha rivelato scoperte sorprendenti negli ultimi anni.
Gli scavi in quest'area hanno portato alla luce una vasta gamma di sepolture animali, che testimoniano l'importanza del culto degli animali nell'antico Egitto.
Tra le scoperte più recenti, si segnala il ritrovamento di un pozzo profondo 11 metri contenente cinque sarcofagi in pietra sigillati e ben conservati.
Nelle nicchie presenti in una delle stanze in fondo al pozzo sono state trovate bare di legno e sepolture umane risalenti al Periodo Tardo.
Particolarmente notevole è la scoperta di una necropoli di gatti, che comprende decine di mummie feline, statuette dorate in legno raffiguranti gatti e una statuetta di bronzo dedicata a Bastet, la divinità con sembianze di gatto.
Questa scoperta sottolinea l'importanza del gatto nella religione e nella cultura dell'antico Egitto, dove era considerato un animale sacro e simbolo di grazia e benevolenza.
Oltre ai gatti, sono stati ritrovati anche resti mummificati di altri animali sacri, tra cui scarabei, ibis e falchi.
Questi ritrovamenti offrono una preziosa testimonianza delle pratiche religiose e funerarie dell'antico Egitto, dimostrando come il culto degli animali fosse profondamente radicato nella società egizia.
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